Cosa sono le startup e perché bisogna investirci

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Diversi anni fa mi sono imbattuto per la prima volta nelle startup. Volevo capirci di più, su come se ne crea una e qual è il valore che apportano a un territorio e come migliorano la società. 

Mi sono messo a studiare e ho scoperto che una startup è un’azienda ad alta innovazione, che avvia un business scalabile. 

Approfondendo, mi sono reso conto di quanto poi le startup abbiano creato un’economia straordinaria, offrendo opportunità a giovani talenti di partire con un’idea e pochi capitali iniziali. L’approccio  è “lean”, ovvero leggero nel quale si crea un prodotto, una demo, e si migliora nei mesi successivi, secondo i feedback dei primi utenti.

E allo stesso tempo, dando una possibilità agli investitori di mettere soldi in società che possono garantire un altissimo rendimento, poiché le migliori crescono a un ritmo impressionante anno dopo anno.

Una volta raccolte le conoscenze basilari per comprendere il fenomeno ho deciso di investirci direttamente. In che modo? Lo racconto qui.

I miei primi investimenti in startup

Inizialmente, come sempre mi accade sono partito dall’istinto e ho investito in alcune startup che mi sembrano particolarmente interessanti. Ho investito non esclusivamente sull’idea, ma sulle persone. Un investitore investe sempre sui talenti del team e mai sull’idea che, per usare una frase molto conosciuta nell’ambiente, “vale l’1%, il resto, il 99% è l’execution”, ovvero come l’idea viene realizzata.

Ho capito subito che aveva poco senso investire su una o due idee, anche perché un investitore in genere punta su un paniere di startup, delle quali alcune falliranno davanti alla prova del mercato, mentre il successo di altre, anche solo di una, ripagherà l’investimento iniziale. 

Allora ho investito su un’intera community (oggi di oltre settemila persone) che si chiama NAStartUP, una “palestra dell’innovazione” che supporta la crescita delle innovazioni sul territorio. Ogni mese NaStartUP organizza un evento gratuito che è l’occasione per le nuove startup di promuoversi, di trovare investitori o professionisti (designer, sviluppatori, esperti di marketing ecc.) pronti a supportarle. Grazie anche al mio contributo negli anni, NAStartUP è diventata una community internazionale, che ha vinto un premio come migliore acceleratore, offerto da UBI Global, a Doha in Qatar, e oggi ha ambassador in tutta Europa (Inghilterra, Lussemburgo, Portogallo, Russia…). 

Il mindset dello startupper

Dalla community ho imparato tanto e ho trasferito le mie conoscenze nell’azienda che ho fondato, Sintesi Sud. Sono nati allora degli spinoff (dei progetti innovativi che nascono da un’azienda madre) come l’Academy che porta l’alta formazione nel settore della stampa 3D in giro, a disposizione di chiunque voglia mettere un piede nel futuro.

La mentalità da startupper, il “mindset”, per usare un termine conosciuto nel gergo dell’innovazione, ha permesso alla mia azienda di crescere, assumere giovani e poi essere notata da un colosso americano, che poi l’ha acquistata. Qui racconto la mia storia

Ed è proprio quello che vorrei accadesse sul territorio di Ariano Irpino. La nascita di nuove aziende innovative avrebbe degli effetti di straordinari benefici su tutta l’economia del nostro territorio:

  • Combattere la fuga dei cervelli. I giovani potrebbero trovare così un terreno favorevole alla realizzazione delle loro idee e non sarebbero costretti ad emigrare per trovare un’occupazione.

 

  • Innovare il tessuto imprenditoriale di Ariano Irpino. Le imprese hanno capito, ancora di più dopo il lockdown, che devono aprirsi alle innovazioni digitali. Tuttavia, hanno bisogno di un orientamento, della creazione di un ecosistema dell’innovazione che le aiuti ad introdurre in azienda le nuove tecnologie.
  • Formare i talenti. Le startup attraggono talenti e hanno bisogno di talenti per funzionare e scalare su altri mercati.

 

Per raggiungere questi tre obiettivi serve, tuttavia, creare uno strumento, un polo di innovazione, che sappia registrare le esigenze delle aziende e dei giovani del territorio e trasformarle in opportunità: la realizzazione di un incubatore. 

Come lo immagino? Lo racconto qui

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